Fin da quando ero bambina, il mio Natale iniziava già verso la fine di Novembre, quando aiutavo mia sorella a incartare caramelle e cioccolatini da sistemare nelle caselline del calendario dell’Avvento.
Quell’attesa e lo scandire i giorni scartando dolcetti mi riempiva di entusiasmo.
Così tanto che ho portato con me questa tradizione ovunque mi sia trasferita.
Negli anni ho comprato e confezionato calendari dell’Avvento di ogni tipo: dolci, tisane, trucchi e persino skincare. E una volta ho anche costruito 24 piccole scatoline di cartoncino rosso, che ho riempito con i miei cioccolatini preferiti.
È un rituale che mi aiuta a entrare nello spirito natalizio e mi fa tornare indietro a quando, rientrando in casa dopo il cenone della vigilia, comparivano sotto l’albero i regali di Babbo Natale, come per magia.
La parte più bella delle feste, poi, erano le cene a casa della nonna, il restare a dormire da lei, con i miei cugini fiorentini che ci venivano a trovare per le vacanze.
È un po’ così anche oggi, anche se sono cambiati i luoghi in cui ci riuniamo, perché ci siamo allargati, abbiamo creato nuove dinamiche, nuove tradizioni e nuovi ricordi.
La sostanza resta comunque la stessa: trovare l’occasione per stare insieme in famiglia, mangiando e giocando a tombola, mercante in fiera, o al gioco da tavolo del periodo (ultimamente non c’è serata senza una partita a Nome in Codice!).
“O melhor presente é estar presente.“ diceva, infatti, uno spot pubblicitario che ho visto in Portogallo, dove ho trascorso il Natale nel 2022.
Dicembre, soprattutto per questo, è sempre stato il mio mese preferito.
Quest’anno, poi, si è aggiunto un altro tassello speciale: mi sono fatta contaminare da nuove tradizioni, quelle olandesi, che mi hanno fatto scoprire Sinterklaas, una figura che ricorda il nostro Babbo Natale, ma con una storia tutta sua.
Chi è Sinterklaas?
Sinterklaas arriva ogni anno a metà novembre a bordo di un battello a vapore, direttamente da Madrid, dove abita tutto l’anno. È accompagnato dai suoi aiutanti, i Zwarten Pieten, e dal suo iconico cavallo bianco.
Viene in Olanda per festeggiare il suo compleanno il 5 dicembre. Sinterklaas è, infatti, ispirato alla figura di San Nicola, un vescovo noto per i suoi miracoli e la sua generosità verso i bambini.
La tradizione vuole che prima del 5 Dicembre i bambini mettano le loro scarpe vicino ai camini, spesso insieme a paglia, carote e acqua, come dono per il cavallo di Sinterklaas.
Sinterklaas indossa un mantello rosso, ed è descritto come un uomo anziano, saggio, maturo, calmo che porta un grande libro dove annota il comportamento dei bambini.
Fin dalle prime rappresentazioni, con lui viaggiava Zwarte Piet, un ragazzo giovane e agile, che corre e salta come se fosse un acrobata. Ha il viso dipinto di nero - come si intuisce dal nome, in olandese zwarte = nero - con grandi labbra rosse, una parrucca riccia e abiti in stile moresco.
Prima della Seconda Guerra Mondiale, il suo compito principale era indagare su quali bambini fossero stati "cattivi" e portarli via nel suo sacco o punirli con una frusta.
Oggi, invece, ha perso questa accezione e aiuta Sinterklaas a consegnare i regali.
Ancora qualche volta, però, i genitori ricorrono al vecchio ricordo della tradizione di Zwarte Piet, ammonendo i bambini scherzosamente con: “Dirò a Zwarte Piet di portarti in Spagna!”.
Col tempo, il personaggio di Zwarte Piet si è evoluto in un gruppo di Pieten neri, quelli che si vedono arrivare insieme a Sinterklaas a bordo di una nave intorno alla metà di novembre.
È comunissimo, poi, vedere a Novembre e Dicembre i bambini in costume. Dall’arrivo di Sinterklaas fino a Natale si travestono proprio da Zwarten Pieten, aiutanti di Babbo Natale spazza fuliggine.
La parte un po’ controversa della tradizione dei Zwarten Pieten
La rappresentazione di Zwarte Piet è stata controversa e non chiara.
La prima illustrazione conosciuta del personaggio risale al 1850 ed è tratta da un libro per bambini di Jan Schenkman “San Nicola e il suo servitore”. In questo libro, il "servitore" non ha un nome specifico, ma si sostiene sia ispirato alle rappresentazioni dei Mori nell’arte pittorica del XVII e XVIII secolo.
Ci sono altre teorie che ipotizzano che questo servitore abbia origini demoniache, oppure che derivi da Piter, uno schiavo etiope che si dice sia stato comprato e poi liberato da San Nicola.
L’associazione dei Pieten ai Mori è quella più gettonata, soprattutto per via degli equivalenti linguistici delle parole olandesi “negro” e “moro” che furono frequentemente utilizzate tra il 1915 e il 1975.
Dopo che i Paesi Bassi iniziarono a partecipare al commercio transatlantico degli schiavi, il riferimento alla "nerità" di Pieten assunse una connotazione legata appunto al colore della pelle.
Mercatini di Natale
L’atmosfera delle feste in Olanda l’ho trovata soprattutto dove abito. All'Aia, durante tutto Dicembre c’è la Royal Christmas Fair. Già dall’ingresso si respirava l’aria natalizia: il profumo di legna che brucia, di arrosto, di caramelle e vin brulé.
Tante erano le bancarelle addobbate.
Ho anche trovato uno stand di dolcini tutto senza glutine, che non potevo esimermi dal provare...un po' come Babbo Natale, che ha fatto un salto proprio lì. Sarà stato celiaco anche lui?!
Anche tu senti il calore delle feste? Quali sono le tradizioni natalizie che ti fanno sentire a casa, ovunque ti trovi? Oppure ti identifichi di più nel Grinch?
Complimenti, leggerti è facile e scorrevole e mi fai viaggiare con te nei ricordi.